STORIA Il territorio comunale Rifreddo, il cui nome deriva da quello di uno dei piccoli corsi d'acqua che scorrono nel suo territorio, il Rio Freddo, già citato nei secolari documenti d'archivio come Rivus Frigidus, ha la sede comunale a 433 metri s.l.m.. La sua dimensione territoriale è compresa in una vasta conca ben soleggiata, delimitata a nord e ad est dalle pendici sud-orientali del massiccio del Mombracco - raggiungendone quasi il vertice a circa 1.200 metri di altitudine - e da una dorsale ad ovest, che degrada verso il fondovalle, dove, in corrispondenza del Fiume Po, passa il suo confine meridionale. A partire dai 600 metri di quota, un esteso bosco di castagni ricopre quasi totalmente la sua parte più olive, lasciando spazio, verso il piano, alle coltivazioni. E' proprio in conseguenza di questa raccolta conformazione geomorfologica che il paese è sempre stato costituito da un unico nucleo urbano, con diverse case sparse, ma nessuna frazione o borgata. Attualmente vi sono poco più di mille abitanti, un numero che è rimasto pressoché costante nel tempo, almeno da più di un secolo. La storia La sua storia documentata prende avvio, all'inizio del XIII secolo, con la realizzazione del Monastero cistercense femminile di Santa Maria della Stella, di cui oggi rimangono ancora visibili la facciata ed alcuni muri perimetrali. I recenti restauri, relativi ad un primo lotto di intervento, ne hanno sottolineato l'accurata tecnica costruttiva, che ha visto principalmente l'impiego di pietra locale e di pregevoli manufatti in terracotta. La sua istituzione èv; stata voluta, nel 1219, dalla nobile Agnese, figlia di Manfredi II, allora Marchese di Saluzzo, che non ebbe difficoltà ad agevolarne l'iniziativa, in quanto vi vedeva la possibilità di controllare meglio, soprattutto politicamente, la Valle Po. L'influenza di questo centro religioso si esercitava, infatti, direttamente sulle Comunità di Rifreddo e Gambasca ed indirettamente, attraverso pretese di pagamenti di decime, sugli altri paesi della vallata. Le sue vicende furono, pertanto, sempre intrecciate non solo con i vicini centri religiosi, in particolare l'Abbazia di Staffarda, ma anche con quelle del Marchesato di Saluzzo, seguendone parallelamente le sorti, fino alla sua caduta, quando, nel 1588, il territorio marchionale passa sotto il controllo francese e poi, nel 1601, viene inglobato dal Ducato di Savoia. Allora ebbe inizio anche il declino del Monastero, che, nel 1592, sposta la sua sede religiosa a Saluzzo, mentre Rifreddo, nel 1657, divenne feudo del Marchese Havard di Senantes e, successivamente, nel 1703, degli Isnardi del Castello di Caraglio. Il decreto napoleonico del 1802 soppresse, insieme a tutti gli ordini religiosi, anche questa secolare istituzione, dando avvio al degrado dell'edificio che passò successivamente in mano a proprietà privata. EDIFICI STORICI Il monumento storico ed architettonico che si è conservato meglio, pur subendo diversi interventi edilizi, soprattutto negli ultimi decenni, è il Palazzo Comunale , che attualmente è sede del Municipio, con un'originale facciata a vela quattrocentesca, che è diventata il simbolo del paese. Un altro storico edificio è l'antica Parrocchiale di San Nicolao, posta già sulle prime pendici della montagna. Purtroppo l'esterno della Chiesa non rivela più le linee architettoniche originarie del Quattrocento, che si possono apprezzare all'interno, visitabile il giorno in cui si celebra la Festa dell'Albero, la terza domenica di maggio. FESTE La tradizione dell' Albero di Maggio, che si può far risalire ai riti celtici, che con essa festeggiavano il risveglio della natura, si conserva, pur con altri significati, nel calendario dei festeggiamenti rifreddesi, che hanno il loro culmine nei giorni in cui si onora San Luigi, il patrono del paese. Per una vecchissima consuetudine, la festa viene effettuata la terza domenica di luglio e non nei giorni coincidenti con la ricorrenza, il 21 giugno, poiché in tempo in quella data si era impegnati, come lavoratori stagionali, nella raccolta del grano nelle campagne della pianura saluzzese. Un altro momento rituale, molto sentito dagli abitanti di Rifreddo, si ha la prima domenica di agosto, con la Festa della Madonna della Neve, a cui è dedicato il santuario, denominato della Madonna del Devesio, posto a 612 metri, sulla dorsale che divide il territorio di Rifreddo da quello di Sanfront. La zona retrostante alla chiesa, ombreggiata da maestosi castagni, è stata attrezzata con tavoli e panche, per potervi consumare i pasti nei giorni della festa, come vuole la tradizione. ARTE MINORE Il suddetto edificio religioso, come pure la Cappella di San Bernardo, anch'essa situata in posizione panoramica, a 764 metri di quota, sulla cresta meridionale del Monte Bracco, testimoniano un'apprezzabile arte minore di cui è molto ricco Rifreddo. Nel suo nucleo urbano si trovano, infatti, altre cappelle e, sparsi per le vie, diversi piloni votivi. AGRICOLTURA Non mancano, infine, interessanti esempi di antica architettura rurale che raccontano ritmi di un'agricoltura ormai passata e che oggi è limitata, essenzialmente, ad un'ancora attiva foraggicoltura, affiancata da diversi allevamenti di bovini. Prodotti tradizionali sono soprattutto i formaggi, realizzati con latte proveniente da bovine prevalentemente nutrite con foraggi locali. ESCURSIONISMO Diverse strade forestali e numerosi sentieri, che collegano le varie zone del territorio rifreddese e dei comuni limitrofi, consentono di poter effettuare in qualunque stagione interessanti e facili escursioni, a piedi, a cavallo o in bici. La zona rientra, inoltre, nel circuito dei sentieri della Montagna di Leonardo, un percorso ad anello attorno al Monte Bracco che sta per essere attrezzato con indicazioni segnaletiche e punti informativi. Percorrendolo, si possono cogliere aspetti interessanti sotto il profilo naturalistico e culturale, sia di Rifreddo che degli altri comuni coinvolti in questo itinerario. PARCO STORICO Storia e paesaggio sono al centro di un progetto dal titolo "Parco Storico del Mombracco" che coinvolge 5 comuni oltre a Rifreddo (Sanfront, Revello, Barge, Martiniana Po, Castellar) in un percorso che mette in rete le bellezze storico-naturalistiche della media Valle Po fino a Saluzzo, passando per la Valle Bronda. Fonte: Aldo Molinengo