Si possono bruciare i residui colturali dal 12 al 31 marzo 2020. L’atto rappresenta uno dei primi (se non il primo in assoluto) esempi di attuazione delle nuove possibilità date dalla Regione

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Data:

lunedì, 09 marzo 2020

Descrizione

E’ stata emanata questa mattina l’ordinanza del sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo che consente nel piccolo comune della Valle Po l’abbruciamento dei residui colturali fino al 31 marzo. Si tratta di una delle prime (se non addirittura della prima in assoluto) applicazioni della possibilità di deroga volute dalla Giunta Cirio alla Legge Regionale 15 del 2018 che impediva totalmente gli abbruciamenti nel periodo compreso tra il primo novembre ed il 31 marzo. Da tempo i miei concittadini - ci ha spiegato il sindaco - mi chiedevano di emanare questa ordinanza in modo da potersi liberare delle piccole quantità di residui colturali accumulate durante l’inverno. Purtroppo fino ad adesso non era possibile in quanto, oltre i termini di pubblicazione delle modifiche normative, sul territorio della Regione Piemonte vigeva lo stato di massima pericolosità per gli incendi boschivi. L’ordinanza era però pronta e dato che, da oggi, la Regione ha revocato la misura di prevenzione degli incendi l’abbiamo emanata. Una bella soddisfazione per gli amministratori rifreddesi che erano stati tra i primi a contestare a suon di delibere ed ordini del giorno il divieto assoluto di abbruciamenti voluto dalla Giunta Chiamparino a fine 2018. In effetti - ha aggiunto il primo cittadino rifreddese - fa davvero piacere riuscire a volte a far modificare normative e ad ottenere dei risultati nonostante le nostre ridotte dimensioni. Segno che se si hanno delle buone idee e le si sostiene con forza alla fine anche a Torino o a Roma qualcuno le prende in considerazione. Detto questo approfitto per dire grazie al presidente Cirio per aver accolto le nostre osservazioni sulla Legge 15 ed averci consentito di poter finalmente mitigare un divieto che nei piccoli centri montani come il nostro non aveva alcun senso nè dal punto di vista della tutela dell’ambiente nè da quello della tutela della qualità dell’aria.

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