Domenica lavorativa per sindaco ed assessori comunali di Rifreddo. Gli stessi si sono, infatti, ritrovati per fare il punto sulle tante emergenze dovute alla recente alluvione che ha colpito la Valle Po nei giorni tra il 23 ed il 25 novembre e per deliberare la richiesta di stato di emergenza per calamità naturale. Un lavoro che ha permesso agli stessi di mappare le esondazioni, le frane e gli allagamenti avvenuti in paese per segnalarle agli enti preposti in modo da poter eventualmente accedere a qualche contributo per la risistemazione del territorio. “Dopo essere intervenuti - ci spiega il primo cittadino Cesare Cavallo - nell'immediatezza dell'evento calamitoso per mettere in sicurezza persone e cose adesso si passa alla mappatura dei danni ed alla programmazione degli interventi di ripristino. Primo passaggio di questa nuova fase è stata la delibera di richiesta a Regione Piemonte e Governo Nazionale dello Stato di emergenza per calamità naturale. Infatti senza questa dichiarazione, che ci auguriamo arrivi al più presto, sarebbe impossibile per noi accedere alla risorse di cui abbiamo bisogno per mettere in sicurezza il nostro territorio o anche solo vederci riconosciuto un contributo sui tanti interventi fatti nei giorni dell'alluvione”. Una delibera fondamentale a cui hanno fatto seguito la stesura una comunicazione-richiesta di sopralluogo al Genio civile per gli interventi su frane e smottamenti e una uguale missiva all'Autorità Interregionale per il Fiume Po (AIPO) per quanto riguarda le esondazioni ed i danni ingenti provocati dallo stesso. “Ci auguriamo - ha aggiunto il sindaco - che tutti gli enti a cui abbiamo scritto formalmente ci rispondano sollecitamente in modo da poter continuare a lavorare e a risolvere velocemente le tante problematiche aperte. Intanto approfitto per dire grazie a tutti quelli che si sono messi a disposizione durante l'emergenza. In particolare ci tengo a ringraziare i dipendenti comunali che si sono fermati in comune ben oltre i loro orari, le imprese che hanno messo a disposizione in tempo zero i loro macchinari, la Società Alpi acque che a tempo di record è riuscita a sistemare la complessa problematica della rottura della tubazione di adduzione dell'acquedotto comunale, i volontari di Aib e Protezione civile che hanno fatto uno splendido lavoro e più in generale tutti coloro che ci hanno aiutato a superare questo brutto momento”. Una risposta d'insieme che se certo non ha risolto tutti i problemi legati alla calamità naturale ha comunque dimostrato ancora una volta come le popolazioni rifreddesi e più in generale della Valle Po siano davvero eccezionali nell'affrontare le avversità. Ora, è questo sembra il senso della delibera approvata oggi a Rifreddo, rimane da vedere se questa mobilitazione collettiva, questo darsi da fare verrà supportato dagli enti superiori attraverso la messa a disposizione di strumenti ed idonee risorse oppure se il territorio dovrà purtroppo fare da se.