C’era davvero parecchia gente domenica 3 novembre alle celebrazioni rifreddesi della ricorrenza della festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate. Un evento che oltre ad Amministratori e cittadini, ha visto anche la nutrita partecipazione dei ragazzi delle locali scuole elementari e di tutti i consiglieri del Consiglio comunale dei ragazzi capitanati dal Sindaco junior Sandro Bossa. Più in dettaglio la giornata si è svolta sull’ormai classico canovaccio che vede la riunione delle associazioni locali su piazza della Vittoria, la partecipazione alla Santa messa e poi la processione e le celebrazioni presso il bel monumento ai caduti. Celebrazioni che si sono aperte con la benedizione del parroco don Agostino e che sono poi proseguite con i ragazzi della classe V della Scuola primaria che hanno ricordato, attraverso brevi brani letterari, le brutture delle guerre e comunicato al resto della popolazione la loro aspirazione ai valori della fratellanza e della pace. A ricordare che oltre al IV novembre si festeggiavano anche le forze armate e l’unità nazionale ci ha poi pensato il primo cittadino Cesare Cavallo. Un discorso di ampio respiro che partendo dal sacrificio dei tanti rifreddesi caduti si è dipanato sulle tematiche delle vicende che hanno portato alla nascita del nostro Stato arrivando fino ai nuovi compiti delle forze armate italiane che secondo il primo cittadino sono ormai diventate “più strumento di pace che di guerra”. La chiusura della cerimonia ha visto la lettura dei nomi dei rifreddesi che non sono più tornati dalla due guerre mondiali. Un momento sempre molto commovente che forse più di ogni altro rende l’idea di cosa significhino i conflitti armati. Finita la commemorazione come di consueto tutti i partecipanti si sono recati al bar vicino bar per l’aperitivo offerto dall’Amministrazione comunale e per concludere in amicizia la mattinata. “Le celebrazioni del IV novembre di quest’anno - ha commentato il primo cittadino rifreddese Cesare Cavallo - sono state davvero un bel momento di memoria collettiva. Un successo dovuto soprattutto alla partecipazione delle scuole e delle associazioni che ogni anno si impegnano per una degna commemorazione di questa importante ricorrenza e che credo sia giusto ringraziare pubblicamente”.