Descrizione
Nel Consiglio Comunale di martedì sera tra le altre delibere sono state approvate dagli Amministratori rifreddesi le aliquote della nuova tassa sui beni immobili: l’ormai famosa Imu. Una regolamentazione che ha visto parecchie diversità rispetto agli standard stabiliti dal Governo Monti. Sulla prima casa, infatti, il sindaco Cavallo Cesare ed i suoi compagni hanno deciso di abbassare dal 4 per mille previsto al 3 il prelievo. Dimezzata anche l’aliquota per i beni agricoli strumentali che pazza dal 2 al 1 per mille. Rimane, invece, invariata al 7,6 per mille l’imposizione sugli esercizi commerciali, mentre crescono le aliquote sulle aree fabbricabili non costruite e l’aliquota ordinaria. Nel primo caso l’imposta sarà al 10,6 per mille e nel secondo al 8,6. “Abbiamo cercato - ha spiegato il primo cittadino cavallo Cesare in Consiglio - di penalizzare il meno possibile i proprietari di una sola casa e le attività che sono più in difficoltà a causa della crisi. Abbassando l’aliquota sulla prima abitazione al tre per mille rinunciamo certo a qualcosa in termini di gettito per il Comune ma riusciamo ad escludere buona parte della popolazione dal pagamento di un' imposta su un bene che non è certo speculativo. Per permetterci questa operazione ovviamente abbiamo dovuto cercare le risorse su altri versanti ed alla fine è prevalsa l’idea di prelevare qualche euro in più sui terreni edificabili non costruiti. Una decisione che parte dal presupposto del minore impatto sociale di questa imposizione, ma anche da una situazione specifica della nostra realtà. A Rifreddo ci sono, infatti, parecchie area edificabili da tempo inutilizzate ed allo stesso tempo poche possibilità di avere cubatura per chi ha necessità di costruire”. Ora, stabilite le aliquote per i contribuenti rifreddesi, diventa possibile contabilizzare quanto dovranno versare. Un versamento che per tutte le categorie diverse dalla prima casa sarà diviso tra Comune e Stato così come previsto dalla vigente normativa.