Descrizione
E’ stato siglato venerdì 23 dicembre in Provincia il Protocollo d’intesa che garantirà ai 35 lavoratori della ditta rifreddese Pimmy di avere l’anticipo del trattamento di cassa integrazione straordinaria per chiusura aziendale. Erano presenti alla firma dell’accordo l’assessore provinciale Pietro Blengini, il primo cittadino rifreddese Cesare Cavallo, l’assessore Eros Barra, il segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo Fulvio Molinengo nonché i rappresentanti della Cgil Michele Penna e Cisl Gabriella Pessione. Un atto che attenua le gravi difficoltà a cui stanno andando incontro le maestranze della ditta e che consentirà alle stesse di avere l’erogazione delle indennità spettanti senza attendere la conclusione del lungo e complesso iter ministeriale per la concessione del beneficio. Con il Protocollo Provincia, Comuni e Fondazione Crc si impegnano a mettere a disposizione le risorse necessarie a tale anticipo che materialmente verrà erogato dalla Banca Regionale Europea. Il costo totale del’operazione è di circa 12 mila euro e la ripartizione sarà esattamente di un terzo per ogni ente. “Siamo soddisfatti - dice il sindaco di Rifreddo Cesare Cavallo - della rapidità con cui si è riusciti a mettere in piedi questo importante strumento che da un po’ di ossigeno ai lavoratori della Pimmy. Un risultato ottenuto grazie all’efficace azione dell’assessore provinciale Blengini ed agli uffici della Provincia ma anche alla disponibilità finanziaria dei comuni in cui risiedono i dipendenti della ditta. Infatti senza l’apporto dei comuni di Sanfront, Paesana, Revello, Martiniana Po, Saluzzo, Crissolo, Gambasca, Envie, Scarnafigi e Barge che ognuno per la sua quota difficilmente Rifreddo avrebbe potuto intervenire in modo così efficace”. Per spiegare le concrete modalità di attuazione dello stesso Comune, banca e rappresentanze sindacali hanno convocato un assemlbea in azienda giovedì 29 dicembre alle ore 14.30. Un accordo che certo porta un po’ di serenità tra i dipendenti ma che nulla può nel limitare i danni occupazionali dovuti alla chiusura di una della storiche aziende tessili della zona. Ricordiamo, infatti che la stessa era stata fondata nel 1972 da Miranda Vincenti e che nel periodo di maggiore espansione aveva occupato fino a 68 dipendenti. Una realtà che poi via via ridimensionata con la crisi del settore tessile e che adesso è purtroppo arrivata al capolinea.